Tra le patologie neurologiche, l’emicrania è tra le più comuni ed è identificabile come un forte mal di testa monolaterale (che affligge solo metà della testa) di una durata che va dalle 2 alle 72 ore.
Il dolore di tipo pulsante si sviluppa generalmente nella parte anteriore o laterale e tende a spostarsi ed intensificarsi portando in alcuni soggetti sensazione di nausea o totale debilitazione.
Cosa tratteremo
Le cause dell’emicrania
Non è ancora ben definito come o perché insorga l’emicrania, ma l’eziologia generale sembra condurre ad un insieme di fattori di tipo genetico, biologico e ambientale: è stato dimostrato come sia più ricorrente in soggetti affetti da depressione o ansia, mostrando come lo stato d’animo influisca sulla nascita della patologia.
Col tempo, si sono sviluppate diverse teorie:
- la prima teoria riguarda le fluttuazioni dei livelli ormonali, questo perché la maggior parte dei soggetti maschili appartiene alla fascia prepuberale mentre nelle donne sono soprattutto i soggetti adulti a soffrirne, probabilmente a causa degli sbalzi ormonali dovuti al ciclo mestruale. Queste disfunzioni influenzerebbero i nervi sensoriali presenti attorno ai vasi sanguigni di testa e collo portando al restringimento e alla dilatazione improvvisa degli ultimi con conseguenti dolori cefalici.
- la seconda teoria riguarda una disfunzione nella zona del tronco encefalico che si occupa del controllo degli stimoli dolorosi che comporta una maggiore sensibilità della corteccia cerebrale.
- la terza teoria vede la predisposizione ereditaria come causa dell’emicrania, che pare manifestarsi in soggetti geneticamente predisposti in circa i due terzi dei casi se la patologia risultava frequente già in altri membri del nucleo familiare.
Sintomi e fattori scatenanti
È piuttosto difficile stabilire con esattezza i sintomi dell’emicrania, dato che questo disturbo non ne implica necessariamente l’insorgenza. In molti casi, essa è preceduta e accompagnata da stati di nausea e forte sensibilità visiva, olfattiva e/o uditiva. Altri sintomi sono un calo di concentrazione, un aumento della sudorazione con improvvisi sbalzi di temperatura fino ad arrivare a disturbi dell’apparato escretorio e urinario.
Un tipo di emicrania sembra essere preceduto dalla manifestazione dell’aura: essa consiste in uno scotoma scintillante, un disturbo della vista (come una sorta di abbagliamento o annebbiamento) che precede il mal di testa in un lasso di tempo tra i dieci minuti fino anche ad un’ora prima.
Più facile sembra individuare la correlazione tra emicrania e fattori scatenanti suddivisibili in emotivi (stress, ansia, depressione, tensione), fisici (squilibri ormonali, attività intense ed eccessivo sforzo, qualità del sonno precaria), alimentari (pasti non regolari, digiuno, disidratazione, assunzione di alcolici), ambientali (cambiamenti repentini di condizioni atmosferiche come la pressione, esposizione prolungata al sole o al fumo) e medicinali (terapie ormonali, sonniferi o vasodilatanti).
Trattamenti e cura
Innanzitutto, è essenziale ridurre l’esposizione ai fattori scatenanti, perciò migliorare la propria qualità della vita aiuterà a ridurre l’insorgenza del problema.
Se invece il dolore si è acutizzato, è possibile ricorrere ad una cura farmacologica secondo quanto accordato col proprio medico curante: è importante sapere che non tutti reagiscono in ugual maniera al trattamento ed è necessario tener conto della presenza di altre patologie o assunzione di altri farmaci.
Generalmente, si ricorre inizialmente agli analgesici (farmaci antinfiammatori non steroidei) come il paracetamolo, ma vanno assunti a stomaco pieno e solo se strettamente necessario.
Qualora la prima soluzione si riveli improduttiva, è possibile avvalersi dei triptani: la loro caratteristica è quella di influenzare la percezione del dolore attraverso la contrazione dei vasi sanguigni nell’encefalo.