La bilirubina è una sostanza che si trova nella bile e che si viene a creare per la scomposizione dell’emoglobina presente nel sangue.
Il termine bilirubina proviene infatti da due parole latine: bilis, che significa bile e ruber, che invece può essere tradotto con rosso.
La sua formazione dipende dal fatto che il ciclo vitale dei globuli rossi è di circa 120 giorni, prevedendo un processo di decadimento che inizia nella milza e si completa nel fegato. La sua presenza nel sangue è normale, mentre una percentuale eccessiva nel tuo corpo può essere molto pericolosa.
Di seguito andremo ad analizzare quando è il caso di preoccuparsi.
Cosa tratteremo
La differenza tra bilirubina diretta, indiretta e totale
Non esiste una sola tipologia di bilirubina, ma quando effettui un esame del sangue potrai trovare tre voci che la identificano in: indiretta, diretta e totale.
Con il primo termine si fa riferimento alla bilirubina presente nel sangue, ma che non è ancora transitata nel fegato e che per questo viene definita anche con la parola non coniugata o libera.
Per essere trasportata si lega all’albumina e, una vola giunta nel fegato, verrà scomposta formando quella diretta.
Quest’ultima viene quindi chiamata anche coniugata dato che ha subito un processo all’interno del fegato e sarà successivamente eliminata dal corpo attraverso le feci e l’urina.
Infine la bilirubina totale indica ambedue le componenti. Per calcolare le tre differenti tipologie di bilirubina è sufficiente un’analisi del sangue.
Bilirubina: valori normali
I valori normali, che dovresti avere sono i seguenti:
- bilirubina totale: tra 0,3 e 1,0 mg/dl;
- bilirubina indiretta: tra 0,1 e 1,2 mg/dl;
- bilirubina diretta: tra 0,0 e 0,4 mg/dl.
Perché è importante la bilirubina
Se i tuoi valori della bilirubina rientrano nei limiti previsti, vuol dire che i singoli processi che portano alla sua assimilazione ed eliminazione nel tuo corpo funzionano in modo adeguato. Di conseguenza, dato che nella sua produzione sono interessati la milza e in particolare il fegato, ciò significa che la loro funzionalità è nella normalità.
Ma se l’analisi del sangue porta a rivelare la presenza di un valore elevato, allora può essere importante chiedere un consulto al fine di valutare quali possono essere le possibili cause. In particolare, può capitare che la bilirubina diretta sia alta rispetto a quella indiretta. Ma quando è il caso di preoccuparsi?
Quando bisogna preoccuparsi per la bilirubina diretta alta
A incidere sul valore della bilirubina diretta alta è naturalmente la funzionalità del fegato, dato che questa si forma dopo che è transitata attraverso quest’organo. La sua concentrazione elevata indica quindi possibili problematiche epatiche.
Naturalmente devi sempre far controllare i risultati del sangue a un medico specialista, in modo da poter valutare con attenzione quando si può definire “alta” la bilirubina. Infatti, a volte lo scarto di pochi punti al di sopra dei valori medi può essere solo un fattore temporaneo.
Ma cosa comporta la bilirubina diretta alta? In primo luogo potrebbe esserci un problema al fegato, con l’incapacità di questo organo di riuscire a eliminare questa sostanza dall’organismo, realtà che può avvenire a causa di epatite virale o alcolica oppure se assumi particolari farmaci che bloccano il normale processo epatico.
In altri casi, il valore elevato può essere indicativo per rilevare la presenza di problemi ai condotti biliari, con la formazione di calcoli oppure nei casi più gravi di tumore.
La bilirubina alta e la cattiva alimentazione
Infine una bilirubina diretta alta può essere anche dovuta a una cattiva alimentazione, a eccesso di peso o alla presenza di malattie ereditarie.
Quando all’esito di un prelievo del sangue il medico di fiducia riscontra dei livelli di bilirubina totale troppo alti allora si rende necessario intervenire per abbassarne i livelli. A seconda dei casi e del discostamento dai normali valori potranno essere fatte differenti diagnosi e previste diverse terapie.
La prima cosa da fare è intervenire sul proprio regime alimentare introducendo alimenti ricchi in ferro come il salmone, il tonno, le carni bianche e quelle rosse ma possibilmente magre. Bisogna inoltre consumare cibi contenenti vitamina B12 e vitamina C, come la frutta e la verdura. Molto importante è anche l’assunzione di fibre, ottimali per favorire un corretto transito intestinale.Sono invece da evitare i cibi ricchi di grassi e tutti quegli alimenti che contengono molto olio. Tra gli alimenti da eliminare assolutamente dalla propria dieta vi sono i cibi raffinati e quelli confezionati, responsabili di un sovraffaticamento a carico del fegato.
Migliorare il proprio modo di mangiare è il primo passo per determinare un abbassamento dei valori di bilirubina totale nel sangue ma qualora questo non fosse sufficiente e si trattasse di una condizione patologica allora è opportuno individuare la causa del problema e iniziare un’adeguata cura farmacologica dietro prescrizione medica.