La costocondrite, definita anche sindrome del dolore della cassa toracica, è un sintomo aspecifico che consiste nel provare dolore a livello delle costole.
Può avere diverse cause oppure essere idiopatica, ossia esistere senza che ci sia una patologia di base a scatenarla.
Cosa tratteremo
La costocondrite: di cosa si tratta e quali sono i sintomi
La costocondrite è una sindrome dolorosa che colpisce le costole e, più in generale, la cassa toracica.
Può essere provocata da un trauma e manifestarsi con un dolore acuto e ingravescente che tende a diminuire ma mai a sparire del tutto, cronicizzandosi.
Altre cause che possono provare la costocondrite sono polmoniti o bronchiti batteriche, virus simil-influenzali con coinvolgimento dei polmoni o dei bronchi, micosi.
Il sintomo tipico della costocondrite è un dolore localizzato alla parte alta del torace, soprattutto sulle costole. Il dolore peggiora se si preme, si eseguono movimenti particolari o quando ci si alza partendo dalla posizione supina. Solitamente la capacità polmonare e la saturazione non sono compromesse. Diverso il discorso se il dolore dipende da una patologia batterica o virale a carico del polmone. In questo caso il dolore sarà più intenso durante i respiri profondi o i colpi di tosse.
Diagnosi della costocondrite
Per diagnosticare la costocondrite, generalmente, si effettuano le dovute diagnosi differenziali. Significa che si escludono tutte le patologie che hanno come sintomo il dolore al torace, tramite specifici test.
Ad esempio, si può fare:
- un elettrocardiogramma per controllare lo stato della salute cardiaca,
- una radiografia per escludere fratture o traumi a carico delle costole,
- un’auscultazione dei polmoni per rilevare eventuali rumori da bronchite, polmonite o ristagno di muco
- una spirometria per valutare la capacità polmonare.
Se uno dei test dà risultato positivo, quindi viene identificata la patologia primaria che scatena il dolore toracico, si instaura una terapia adeguata. In tal caso, con la guarigione, sparisce anche il dolore. Se, invece, i test risultano tutti negativi si può parlare di costocondrite primitiva o primaria, ossia non dipendente da altre cause patologiche.
Cura della costocondrite primaria
Non esiste una vera e propria cura della costocondrite primaria. Piuttosto, si opta per un percorso terapeutico conservativo, che mira a far regredire i sintomi e migliorare la qualità di vita del paziente.
In prima istanza si prescrivono dei FANS, antinfiammatori non steroidei, che placano il dolore soprattutto in fase acuta. Poi, a seconda della gravità del problema, si possono associare terapie per contenere il dolore cronico, lavorando soprattutto sulla fisioterapia e sui trattamenti locali come le onde TENS.
In alcuni casi, laddove si rilevi infiammazione e flogosi dei tessuti intercostali, è possibile utilizzare il cortisone nei periodi di costocondrite acuta e cure a base di antidolorifici da utilizzare al bisogno.
Chi soffre di sindrome dolorosa della cassa toracica deve fare particolarmente attenzione alla postura e allo stile di vita. Il dolore, infatti, può aumentare in caso di vita sedentaria, obesità, assunzione di posizioni sbagliate, utilizzo di calzature scomode che non permettono una deambulazione corretta e fluida. Anche la scelta di un buon materasso può, sul lungo periodo, dare benefici e aiutare a controllare la sintomatologia dolorosa.
Nei casi meno gravi, ossia quando il dolore è fastidioso e sordo ma non eccessivo, si possono usare anche farmaci a uso topico come pomate o cerotti medicati da applicare sui punti in cui si avverte di più.