Lo zenzero è una pianta, tipica dell’Asia orientale, che negli ultimi anni sta ottenendo un grande successo nel mondo Occidentale, grazie alle sue proprietà benefiche.
Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa sostanza.
Cosa tratteremo
La storia dello zenzero
In realtà, si tratta di una riscoperta di tale alimento, in quanto già nella Firenze del 1400 lo zenzero era utilizzato per la produzione di dolci. Al gusto, questa pianta erbacea risulta essere pungente e dal sapore lievemente piccante.
Nella tradizionale medicina Ayurvedica, lo zenzero assumeva un ruolo centrale, in quanto utilizzato per il trattamento di numerose malattie.
Oggigiorno, è ancora possibile trattare delle patologie, affidandosi a tale pianta? Leggi questa guida per scoprirne di più!
Le proprietà e i benefici dello zenzero
Il rizoma dello zenzero, ovvero la porzione della pianta che si innesta e ramifica nel terreno, è ricco di molecole che agiscono positivamente sull’organismo umano. Solitamente, esso viene essiccato e commercializzato in polvere, essendo impiegato in cucina come aromatizzante di dolciumi, liquori e bibite.
Diversi studi dimostrano che le principali molecole attive dello zenzero, ovvero il 6-gingerolo, l’8-gingerolo e il 6-shogaol, abbiamo molti effetti benefici, tra cui proprietà che stimolano la digestione, proprietà carminative, antinfiammatorie, antiossidanti, antinausea, antiemetiche (contro il vomito) e antipiretiche.
Gli usi medicinali dello zenzero
Nella medicina tradizionale asiatica, lo zenzero era spesso utilizzato per la cura di patologie digestive e gastrointestinali. Infatti, lo si consigliava per un gran numero di disturbi dell’apparato digerente; dalla dispepsia (cattiva digestione) alle coliche, dall’aerofagia alla dissenteria. In quest’ultimo caso, particolarmente diffuso nei paesi più poveri nell’Asia, lo zenzero fornisce un valido contributo per combattere uno dei batteri responsabili delle dissenterie, ovvero l’Escherichia coli.
Inoltre, grazie alle proprietà vasodilatatrici e antinfiammatorie, gli infusi a base di zenzero erano particolarmente indicati per la cura del raffreddore, della congestione delle vie respiratorie e della febbre.
Proprio grazie alle medesime proprietà antinfiammatorie, lo zenzero era spesso associato al trattamento di malattie infiammatorie croniche, quali le artriti.
Molti studi recenti hanno dimostrato l’efficacia dello zenzero per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Infatti, i ricercatori israeliani, autori dello studio, hanno osservato che nei topi a cui veniva somministrato regolarmente lo zenzero, il rischio di sviluppare placche aterosclerotiche, era decisamente inferiore rispetto a soggetti che non integravano tale alimento.
Le possibili controindicazioni associate all’uso dello zenzero
Come ogni sostanza che interagisce con l’organismo umano, anche lo zenzero può presentare delle controindicazioni e degli effetti collaterali.
Considerando l’effetto stimolante della digestione, in soggetti che soffrono di gastriti croniche, di ulcere o di altre problematiche gastrointestinali, l’assunzione di zenzero può portare ad un peggioramento delle suddette patologie.
Inoltre, sempre a causa della stimolazione dell’apparato digerente, alcuni soggetti potrebbero incorrere in problemi di calcolosi biliare.
Infine, i più sensibili ai principi attivi dello zenzero possono sviluppare delle reazioni allergiche che, generalmente, si manifestano sotto forma di piccole eruzioni cutanee.
È sempre opportuno farsi consigliare da un esperto nel trattamento delle proprie patologie: meglio evitare il fai da te!