La sesta malattia (o Roseola Infantum) è una patologia che colpisce i bambini in età compresa tra i 6 mesi e i 2 anni; raramente si sono verificati casi di contagio in soggetti adulti, i quali però risultano immuni se sono già stati contagiati in passato.
Chiamata anche febbre dei tre giorni, questa malattia è caratterizzata da una tipica eruzione cutanea in seguito a episodi febbrili anche molto pesanti.
Cosa tratteremo
La sesta malattia: come si sviluppa
I virus responsabili di questo contagio sono l’herpesvirus umano (HHV) di tipo 6 e l’herpesvirus umano (HHV) di tipo 7, che però non sono riconducibili al virus dell’herpes labiale o genitale.
In generale non ci sono complicazioni nello sviluppo della malattia, in quanto essa ha un decorso naturale di pochi giorni e tende a scomparire senza rischi. Il decorso fisiologico della malattia prevede un innalzamento del livello dei globuli bianchi nell’organismo attaccato: ciò è assolutamente normale e questi livelli si stabilizzano in un arco temporale non superiore ai 10 giorni. Dopo la comparsa delle eruzioni, il soggetto può frequentare luoghi pubblici, come asilo o scuola, senza rischi di contagio.
I sintomi e le cure
Un primo sintomo che può essere ricondotto alla sesta malattia è sicuramente la febbre alta: un brusco innalzamento della temperatura corporea è il primo campanello d’allarme.
Il soggetto manifesta poi un dolore diffuso che non riesce a spiegare o localizzare in una zona specifica.
Oltre a questo, si hanno occlusioni relative all’apparato respiratorio, con mal di gola, naso chiuso e tosse persistente.
I sintomi che però differenziano la sesta malattia da una comune febbre o raffreddore riguardano situazioni di diarrea, anche lieve, perdita di appetito del soggetto e un gonfiore a livello dei linfonodi del collo.
Sintomo più caratteristico sono gli esantemi cutanei, che si manifestano però con la sparizione della febbre.
Normalmente la sesta malattia viene trattata con farmaci mirati come ibuprofene e paracetamolo.
Lo sviluppo della malattia
Come già accennato, la sesta malattia insorge nel soggetto con un repentino innalzamento della temperatura corporea, sono normali casi febbrili che raggiungono sin da subito i 39°C persistenti per un periodo di circa 3 o 5 giorni. Ciò influisce sul bambino che diventa nervoso e instabile, oltre a manifestare un evidente calo dell’appetito.
Quando la febbre diminuisce, lascia il posto a eruzioni cutanee dal tipico colore rossastro su pancia, schiena, gambe, viso, collo e braccia. Facilmente riconoscibili, queste eruzioni o macchie epidermiche svaniscono alla pressione della zona e non portano con sé pruriti, ma possono manifestarsi dolori articolari anche importanti.
Spesso associata o confusa col morbillo, la sesta malattia non ha però fortunatamente lo stesso impatto sul soggetto e i sintomi scompaiono molto più rapidamente.
Ci sono rischi?
Dato il naturale decorso di questa malattia, è generalmente superfluo procedere con esami di laboratorio che pur vengono richiesti, in alcuni casi, quando si vuole escludere un determinato innalzamento della temperatura corporea da possibili altre cause.
Dopo essere stati contagiati e aver attraversato il decorso della malattia, si diventa immuni da possibili futuri contagi: non si verrà quindi più attaccati da questi due virus, tranne che nel caso di soggetti diventati immunodepressi come ad esempio i soggetti HIV-positivi.