I capillari che si rompono si evidenziano sulla pelle con la comparsa di macchie puntiformi a tendenza emorragica, localizzate principalmente su gambe e viso. Il disturbo è noto col termine di teleangectasia.
La loro insorgenza, che dipende da fenomeni di fragilità vasale, è più frequente con l’età. Infatti, in giovinezza le pareti dei capillari sono più resistenti e meno portate alla rottura.
Un simile problema può manifestarsi anche all’interno dell’organismo, provocando conseguenze significative, ad esempio quando coinvolge l’occhio.
Cosa tratteremo
In che cosa consistono le teleangectasie?
Esistono alcuni fattori predisponenti alle teleangectasie. Inizialmente appaiono come sottili arborescenze sinuose di colore rosso-bluastro, con vasi sanguigni affioranti. Successivamente questi possono rompersi causando l’insorgenza di macchioline simili a piccoli ematomi.
Anche se il disturbo colpisce entrambi i sessi, mostra una netta propensione per quello femminile, soprattutto in menopausa. Infatti, a causa dell’alterazione dell’assetto ormonale, subentrano anche modificazioni vasomotorie.
La rottura dei capillari si manifesta con micro-varici di forma differente: circolari, lineari, reticolari, a chiazze, a ciuffo oppure a ragnatela, con o senza arborizzazioni, ma quasi sempre rilevate e quindi ben visibili sulla superficie cutanea.
Si tratta di manifestazioni dermatologiche del tutto asintomatiche che non provocano dolore né prurito, ma soltanto un deterioramento estetico.
Quando invece si fa sentire in qualche modo, la rottura dei capillari può essere una spia di patologie piuttosto serie. In tal caso, è opportuno approfondire con un consulto medico.
Quali sono le cause della rottura dei capillari?
Le cause della rottura dei capillari sono numerose e possono collegarsi a:
- stati carenziali di ferro, responsabili di forme anemiche spesso non ancora diagnosticate.
- vasodilatazione periferica, relativa a disfunzioni del micro-circolo.
- predisposizione genetica, evidenziata dalla famigliarità del disturbo.
- variazioni ormonali, soprattutto nella donna in gravidanza o in menopausa.
- atrofia dei tessuti cutanei, derivante dall’invecchiamento cellulare.
- problemi circolatori, innescati principalmente da un inadeguato drenaggio venoso.
Anche un’eccessiva esposizione alle radiazioni solari può predisporre alla rottura dei capillari. Anche i picchi ipertensivi, che di solito provocano la rottura di piccoli vasi all’interno del globo oculare, costituiscono un rischio.
Sul viso un simile problema, spesso collegato ad acne rosacea oppure a couperose, può assumere un aspetto macroscopico che contribuisce a deteriorare l’estetica cutanea.
Come curare e prevenire la rottura dei capillari?
La scelta del trattamento delle teleangectasie dipende dalla loro gravità e dall’estensione su corpo e viso. È comunque necessario individuare i fattori eziologici che le hanno provocate per poter scegliere il rimedio più efficace.
La laser-terapia è senza dubbio il metodo maggiormente utilizzato poiché consente di eliminare del tutto i capillari rotti, senza lasciare nessuna traccia sulla pelle.
Quando invece la rottura dei capillari è più profonda, può essere consigliabile ricorrere a elettro-coagulazione, facendo anche impiego di emostatici topici.
In questi casi la prevenzione svolge un ruolo fondamentale e pertanto chi è predisposto a disturbi del genere deve integrare l’assunzione di ferro (che spesso l’alimentazione non è in grado di garantire), assumere integratori a base di principi attivi capillaro-protettivi (come ruscus e centella), non indossare indumenti e biancheria troppo stretti, evitare la sedentarietà e seguire un regime dietetico bilanciato.
Bisogna inoltre garantire un fisiologico ricambio idrico, per eliminare fenomeni di ritenzione.