Ci sono malattie piuttosto diffuse e comuni ma sulle quali non sempre le informazioni sono precise e corrette. È questo il caso della psoriasi, una patologia della pelle che riguarda la parte non vascolarizzata, ovvero non irrorata dal sangue: l’epidermide.
Non è perciò diagnosticabile attraverso le analisi del sangue ma unicamente tramite consulto dermatologico. Lo specialista farà le opportune valutazioni di anamnesi e potrà servirsi di uno strumento molto efficace per effettuare accertamenti più approfonditi: la biopsia.
Si tratta di un esame non invasivo e molto efficace, utile a capire qual è precisamente la forma in cui si manifesta il disturbo. Ma cos’è la psoriasi e soprattutto come riconoscerla facendosi un’idea da sé? Ne parliamo in questo articolo.
Cosa tratteremo
Psoriasi: una malattia non contagiosa
La psoriasi è una patologia della pelle di tipo autoimmune. Coinvolge perciò il sistema immunitario ed è legata all’iperproduzione cellulare, un fattore che provoca la formazione di chiazze gonfie, rossastre e squamose nello strato superficiale della cute.
L’eziologia della malattia è ancora oggetto di studi e ricerche ma una cosa è certa: non è assolutamente contagiosa. Si manifesta in molte persone già fin dalla più tenera età, persino nei neonati.
Oltre a svilupparsi in maniera isolata in qualsiasi parte del corpo, secondo dimensioni più o meno grandi, può essere associata a disturbi più gravi. Tra questi troviamo depressione, diabete, artrite, malattie cardiovascolari.
Le parti più colpite dalla psoriasi sono ginocchia, gomiti, solco tra i glutei, cuoio capelluto. La sensazione più comune (e fastidiosa) che percepita da diversi pazienti è quella di bruciore e prurito.
Quest’ultimo è un sintomo non semplice da gestire e che se non contenuto porta a un aggravamento e a una mancata guarigione.
L’evoluzione della psoriasi è soggettiva e non presenta condizioni unilaterali. Nella maggior parte dei casi tende a sparire da sé per poi riacutizzarsi, migliorare, spesso tornare. È spesso necessario, quindi, imparare a conviverci.
Perché compare la psoriasi
La genesi della psoriasi è alquanto complessa e differente a seconda della persona che ne soffre. Le ricerche effettuate nel corso degli anni ne rintracciano le cause all’interno di un insieme di fattori genetici e ambientali.
È pertanto conclamato e indubbio che c’è una familiarità nella stragrande maggioranza dei casi (almeno l’80%): una componente che presenta un’influenza importante sullo sviluppo delle difese immunitarie.
Ad aggravare questo tipo di predisposizione sono i fattori ambientali o esogeni. Nonostante la genetica, infatti, a sviluppare la malattia in maniera effettiva è soltanto il 2-4% della popolazione. Le concause più comuni della psoriasi sono:
- Interazione con gli agenti atmosferici quali freddo (che aumenta la condizione di secchezza della cute) e caldo. Da evitare la luce diretta, quella indiretta giova invece alla guarigione e un riscaldamento eccessivo durante i mesi invernali. Se l’abitazione è umida può rivelarsi utile predisporre un deumidificatore.
- La psoriasi tende a comparire in seguito a una lesione cutanea, la quale può essere legata a dermatiti, herpes zoster, abrasioni, scottature, morsi, interventi chirurgici, tatuaggi, fotosensibilità.
- È spesso associata a infezioni da HIV e da streptococco.
- Il fattore esogeno più incidente e capace di aggravare l’evoluzione della malattia nel 40% dei casi.
- Assunzione di farmaci quali quelli autobloccanti, antimalarici, steroidei, antinfiammatori non steroidei e via dicendo.
- Presenza di allergie.
- Alimentazione non equilibrata e poco variegata, consumo eccessivo di alcolici e abitudine al fumo.
Nel trattamento della psoriasi è necessario intervenire su questo tipo di cause. Un dermatologo è in grado, una volta individuata la forma specifica della malattia, di offrire gli opportuni consigli nonché l’adeguata terapia medicale e farmacologica.
La psoriasi e le sue forme: come riconoscerle
Quale tipo di psoriasi? Ogni forma denota caratteristiche specifiche. Si può manifestare su ginocchia, gomiti, cuoio capelluto, bocca, labbra, orecchie, mani, unghie, piedi, tra le pieghe della pelle e a qualunque età.
La psoriasi si sviluppa secondo 5 tipologie. Nel dettaglio:
- Psoriasi a placche. È la forma più diffusa e risulta piuttosto facile da riconoscere. Presenta delle chiazze gonfie, rossastre e ricoperte da uno strato squamoso di cellule morte. I punti dove più frequentemente compare sono ginocchia, zona lombare, gomiti e cuoio capelluto. È spesso associata al prurito e non di rado le piaghe tendono a sanguinare e screpolarsi. Richiede un intervento il più possibile immediato onde evitare danni estetici poi difficili da curare.
- Psoriasi guttata. Si caratterizza per la formazione di piccole lesioni puntiformi. Dopo quella a placche risulta la tipologia più diffusa, in particolare presso bambini e adolescenti. La causa è per lo più un’infezione da streptococco.
- Psoriasi inversa. Come nella forma a placche, le lesioni sono di colore rossastro. La pelle, tuttavia, risulta liscia, lucida. La formazione interessa le piaghe cutanee nell’area intorno alle ginocchia, il seno, le ascelle e l’inguine. Questo tipo di variante si trova non di rado associata ad altre forme di psoriasi.
- Psoriasi pustolosa. Le pustole in questo caso non sono rosse ma bianche. Come mai? Perché contengono globuli bianchi. La pelle intorno è arrossata. Il pus non risulta contagioso e nemmeno infettivo. Le zone più colpite sono piedi e mani.
- Psoriasi eritrodermica. Una forma poco comune ma alquanto grave, persino mortale, che colpisce in particolare quanti già soffrono di psoriasi a placche. La cute ha un colore marcatamente rosso. Il prurito è davvero fastidioso e le zone interessate sono dolorose, oltre che soggette a desquamazione.
Ogni forma di psoriasi denota come si può vedere delle sue caratteristiche particolari e allo stesso tempo riconoscibili. Ecco perché in molti casi, essendo la diagnosi tutt’altro che complicata, viene effettuata dal medico di base o dal pediatra.
Meglio comunque, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, confrontarsi con un dermatologo, in grado di dare consigli specifici. Da evitare i trattamenti fai da te: pericolosi per la salute e potenzialmente aggravanti nell’evoluzione della malattia.
Per concludere
Un sano stile di vita e un’alimentazione bilanciata, varia e genuina riescono in molti casi a prevenire la comparsa della psoriasi, fonte di fastidi importanti per molte persone, anche a livello relazionale oltre che prettamente fisico, vista la sua tendenza a manifestarsi in punti piuttosto visibili.
Da tenere sotto controllo soprattutto lo stress, il principale fattore di aggravamento nell’evoluzione della patologia e nelle successive ricomparse, essendo la prima causa scatenante.