Il mal di stomaco è senza dubbio uno dei disturbi più diffusi, dato che la sua epidemiologia riguarda persone di ambo i sessi e di qualsiasi età.
Può presentarsi sotto forma di dolore continuo, sordo e prolungato, oppure di crampi intensi, improvvisi e di minore durata.
Quando il problema insorge lontano dai pasti di norma è associato a bruciore e acidità, essendo causato da un’iperproduzione di succhi gastrici che, in assenza di cibo da digerire, tendono ad attaccare la mucosa.
Quando invece si manifesta dopo aver mangiato indica dispepsia.
Cosa tratteremo
Crampi allo stomaco pieno: cosa sono?
Se il dolore gastrico compare dopo aver introdotto degli alimenti, potrebbe trattarsi di problemi di digestione, che non procede in maniera fisiologica: quindi le pareti dell’organo si contraggono spasmodicamente.
In genere queste manifestazioni sono piuttosto intense, ma di breve durata, e scompaiono anche soltanto mettendosi in posizione supina per consentire ad eventuali bolle d’aria di venire emesse.
Lo stomaco rappresenta la prima stazione che il cibo attraversa dopo essere stato masticato e insalivato nel cavo orale. Già a questo livello hanno inizio i processi digestivi, derivanti dall’attacco degli enzimi proteolitici (come la ptialina salivare).
Nello stomaco entra in azione il succo gastrico, un liquido caratterizzato da un pH molto acido, che ha lo scopo di stimolare la digestione, completata poi nell’intestino grazie al succo enterico e a quello pancreatico.
Cause dei crampi allo stomaco dopo aver mangiato
Le cause dei crampi gastrici dopo mangiato sono tante e tra queste:
- aerofagia, consistente nell’accumulo di aria introdotta con la deglutizione, spesso quando i cibi non vengono masticati correttamente. In simili situazioni, le pareti dell’organo sono sottoposte a un eccessivo e improvviso aumento di volume, che provoca la dolorosa distensione delle pareti;
- intolleranze alimentari, causate di solito da glutine, latticini, frutta secca o prodotti ittici (soprattutto molluschi). Una volta assunti, questi cibi scatenano reazioni allergiche nello stomaco, con insorgenza di dolore e contratture muscolari;
- sindrome dell’intestino irritabile, che colpisce oltre il 15% della popolazione e che, pur essendo un disturbo a carico del duodeno, si può riflettere anche sullo stomaco, innescando crampi post-prandiali;
- diverticolite, che è un’altra malattia intestinale, consistente nella formazione di piccole sacche estroflesse della parete, spesso ripiene di materiale organico (come batteri e residui di cibo), responsabili di una stimolazione della peristalsi retrograda gastrica;
- ostruzione intestinale, che si manifesta quando la presenza di un fecaloma (ammasso di feci disidratate) oppure di un’ernia dell’intestino interrompe il normale movimento delle sostanze alimentari, provocando crampi anche allo stomaco;
- gastrite, che contribuisce a rendere difficoltosa la digestione a causa di un processo infiammatorio.
Rimedi per i crampi allo stomaco
Dopo avere ricevuto una diagnosi precisa da parte di un gastroenterologo, che potrebbe richiedere l’esecuzione della gastroscopia, di solito viene impostato uno schema terapeutico che si fonda sia sul regime alimentare sia sull’impiego di alcuni farmaci.
L’approccio dietetico è “ad esclusione”, dato che si eliminano progressivamente tutti i cibi coinvolti nella genesi dei crampi.
Le cure farmacologiche prevedono l’assunzione di medicinali miorilassanti sulle pareti dello stomaco, che sono costituite da una tonaca muscolare liscia (involontaria) e controllata dal sistema nervoso vegetativo.
Pertanto un corretto approccio terapeutico può essere anche quello con farmaci ansiolitici e sedativi che, agendo sulla componente neuronale, impediscono le contratture spastiche.