L’onicofagia, ossia l’abitudine di mangiarsi le unghie è un disturbo che può colpire i soggetti appartenenti a diverse fasce d’età, dunque non riguarda solo i bambini, ma anche le persone adulte. In alcuni casi si può sviluppare questo problema in modo grave e irrefrenabile.
L’onicofagia è un disturbo da non sottovalutare: si tratta di una cattiva abitudine che può portare non solo a delle conseguenze a livello estetico, ma anche a dei rischi per la salute.
Cosa tratteremo
Onicofagia: di cosa si tratta?
L’onicofagia è un disturbo ossessivo che porta il soggetto a mangiarsi le unghie per scaricare le tensioni quotidiane. A lungo andare l’onicofagia può compromettere anche la salute portando all’insorgere di stati infiammatori o infezioni virali.
Dunque, nel caso in cui dovesse manifestarsi tale problematica è importante intervenire subito e smettere di mangiarsi le unghie il prima possibile. Esistono alcuni rimedi per contrastare l’abitudine di mangiare le unghie in grado di rivelarsi particolarmente efficaci.
Onicofagia: quali sono le cause?
La prima cosa da fare se si avverte la necessità di mangiarsi le unghie è quella di risalire ai fattori scatenanti: si tratta di una fase indispensabile per porre un freno a questo problema. Le cause possono essere molteplici: agitazione, ansia, nervosismo, stress, ma anche la noia può portare a lungo andare a sviluppare l’onicofagia. Alcuni soggetti infatti possono sviluppare l’onicofagia in presenza di pellicine intorno alle unghie.
Rimedi contro l’onicofagia
Scaricare le tensioni quotidiane è il primo passo per smettere di mangiarsi le unghie. Un valido rimedio è quello di svolgere una regolare attività fisica, efficace per alleviare l’ansia e favorire una sensazione ottimale di relax.
Nei casi più gravi è possibile ricorrere alla fitoterapia sfruttando delle piante composte da principi attivi specifici in grado di contrastare questo fenomeno. Anche l’omeopatia a base di soluzioni omeopatiche in granuli può essere efficiente per smettere di mangiarsi le unghie.
In condizioni di grave entità è possibile ricorrere all’uso di farmaci sotto controllo del medico. Generalmente si opta per questa alternativa quando i rimedi naturali o fai da te non riescono a risolvere il problema. La psicoterapia è indicata per risalire alle cause che hanno portato a sviluppare l’onicofagia.
Un piccolo consiglio è quello di concedersi regolarmente un appuntamento per la manicure. Per le donne, in particolare, sarà più difficile cedere alla tentazione di mordere le unghie se sono ben curate e magari con lo smalto.
Onicofagia: quali sono le conseguenze?
La cattiva abitudine di mangiarsi le unghie non deve essere sottovalutata in quanto può causare una serie di problemi: provoca un dolore intenso e possono anche verificarsi episodi di sanguinamento e arrossamento della parte ungueale.
Possono, inoltre, verificarsi dei danni di grave entità sulla parte della pelle situata alla base dei lati dell’unghia, ossia le cuticole, una zona estremamente delicata. Quando le cuticole vengono danneggiate ed eliminate possono insorgere infiammazioni ed infezioni batteriche.
Mangiarsi le unghie favorisce il trasporto di germi e batteri in bocca aumentando il rischio di lesioni gengivali e infezioni del cavo orale.
Onicofagia: quando rivolgersi ad uno specialista?
Se sono stati provati diversi rimedi per combattere il vizio di mangiarsi le unghie, ma non sono stati raggiunti i risultati desiderati, è bene chiedere un consulto al proprio medico, il quale saprà fornire tutti i trattamenti utili per ottenere dei miglioramenti.
Nella maggior parte dei casi l’onicofagia scaturisce da disagi a livello emotivo e psicologico che possono essere risolti grazie al supporto di uno specialista, il quale analizzerà ciascuna condizione per fornire la cura migliore.