Il Nevo di Spitz è una neoformazione benigna che, a causa delle sue caratteristiche atipiche, ad un primo sguardo può essere confusa con un melanoma. Questa condizione, spesso presente sulle aree del corpo maggiormente esposte al sole, prende il nome dalla patologa Sophie Spitz che ne individuò per prima le specificità nel lontano 1948.
Leggi qui l’articolo che parla dei nevi verrucosi.
Cosa tratteremo
Come riconoscere il Nevo di Spitz
Da ricercarsi soprattutto su viso e tronco, questo nevo appare facilmente riconoscibile ad occhio nudo per la forma a cupola e il colore che varia dal rosso al marrone. In rarissimi casi, comprende le tonalità più scure del nero e del blu. Le dimensioni e la pigmentazione possono aumentare con il passare del tempo, arrivando ad un’estensione massima che supera di poco il centimetro.
Quando individuato in età adulta, può portare a maggiori difficoltà nella diagnosi proprio a causa della sintomatologia simile a quella di un melanoma. Il Nevo di Spitz può infatti causare prurito sulla zona stessa della sua comparsa o in quella immediatamente circostante, tendendo a sfaldarsi e a mutare in modo evidente nel corso della sua vita.
Sintomi e cause del Nevo di Spitz
Molto comune fra i giovanissimi, questo nevo presenta caratteristiche riconoscibili fin dall’infanzia. Tra queste, estensione cupoliforme e colore soggetto a cambiamenti, con una frequente componente angiomatosa che lo rende immediatamente riconoscibile agli specialisti.
In passato questo tumore melanocitario (benigno) veniva chiamato anche ‘melanoma giovanile‘. Questa denominazione può spaventare i non addetti ai lavori, ma non ne rispecchia appieno la natura. Come per gli altri nevi, non conosciamo le cause specifiche della sua comparsa ma possiamo escluderne la pericolosità, nella maggioranza dei casi, attraverso biopsia ed esame istologico.
Probabile origine del suo sviluppo è un’eccessiva attività da parte dei melanociti, cellule della pelle responsabili della produzione di melanina. Fra i fattori di rischio riconosciuti, si evidenziano l’appartenenza ai fototipi più chiari e la tendenza a scottarsi ripetutamente attraverso l’esposizione solare, anche avere numerosi nei può favorirne la comparsa.
Diagnosi e cura
Per scongiurare la comparsa di formazioni tumorali, è consigliato sottoporsi annualmente ad una mappatura dei nevi presso una struttura di fiducia. La prevenzione è la prima arma per combattere efficacemente melanomi e nevi dall’ubicazione scomoda, soggetti per esempio a sfregamento ricorrente.
Quando diagnosticato, il Nevo di Spitz è asportato chirurgicamente, se la neoformazione presenta origine cancerosa. Altrimenti, può essere lasciato in sede e monitorato con frequenza regolare stabilita dal medico.
La rimozione di questo, come di altri nevi, viene effettuata soltanto in presenza di colore e forma atipici e può lasciare una piccola cicatrice sulla zona. Solitamente, quando la lesione si presenta nel soggetto pigmentata, simmetrica e di dimensione inferiore al centimetro, è sufficiente un controllo ogni sei mesi fino al cessato cambiamento del nevo. Una volta stabilizzato per forma e dimensione, lo specialista potrà allungare la tempistica fra le visite e stabilirne la natura.
Auto-prevenzione
Il termine melanoma identifica uno dei più pericolosi tumori della pelle, motivo per molti di preoccupazione e indagine frequente.
La mappatura dei nei è un’operazione di prevenzione necessaria a garantire la salute della nostra cute. Tuttavia, anche un autoesame dei nevi può aiutare ad identificare per tempo neoformazioni sospette facendo un enorme differenza nel trattamento delle stesse.
Le regole dell’A-B-C-D-E sono fondamentali per individuare mutamenti sospetti in nei nuovi o pre-esistenti, ecco perché ci teniamo a condividerle con voi.
- A= Asimmetria
- B= Bordi frastagliati con possibili incisure
- C= Colore soggetto a mutamenti, spesso tendenti al nero o al blu
- D= Dimensione che cambia in breve tempo
- E= Evoluzione continua, anche della consistenza stessa del nevo, più o meno morbido al tatto
Poiché i nevi maligni si manifestano spesso con bordi frastagliati e colore disomogeneo, questi sono i valori possibili da monitorare fra un controllo dermatologico e l’altro. Questi controlli, pur non sostituendo l’accuratezza di una visita specialistica, possono aiutare ad identificare tempestivamente dei cambiamenti consistenti a livello cutaneo.
Come buona norma, è sempre consigliato confrontarsi con l’opinione di un medico in presenza di sanguinamenti, desquamazione e pruriti localizzati.