L’igiene orale è importante per prevenire danni ai denti e alle gengive. Trascurare un problema, quando è ancora all’inizio, può comportare conseguenze più serie. Una delle patologie più diffuse del cavo orale è la parodontopatia. In rete puoi trovare molte informazioni che ne descrivono ogni aspetto ma il consiglio è di recarti con regolarità da uno specialista, soprattutto se compaiono i primi sintomi del problema. In questo articolo scoprirai cos’è la parodontopatia, quali sono le tipologie, i sintomi e le cure.
Cosa tratteremo
Cause e sintomi della parodontopatia
La parodontopatia, conosciuta anche come parodontite o piorrea, è una patologia causata dall’infiammazione del parodonto. Il parodonto, o paradenzio, è la struttura che permette la masticazione con l’ausilio dei denti. È composto dall’osso, dalla gengiva e dal legamento che circonda la radice dell’elemento dentale. Quando il parodonto si infiamma, la masticazione risulta difficile e dolorosa.
Come riconosci con sicurezza la parodontopatia? Il primo step deve essere come sempre una visita dallo specialista. Tuttavia la parodontopatia si manifesta con un sintomo classico: l’arrossamento delle gengive, che appaiono gonfie e sanguinanti.
La gengivite è il primo campanello d’allarme in quanto l’infiammazione, se non curata, si propaga ai tessuti sottostanti. In fase più avanzata, se si trascura il problema, l’infiammazione progredisce scalzando i denti, che subiscono una variazione della mobilità. A un primo esame i denti appariranno dunque più lunghi a causa del ritiro delle gengive.
Una delle caratteristiche dell’ultimo stadio della parodontite, invece, è l’assenza di dolore nella zona interessata dal processo patologico. L’ultima tappa del processo è la perdita del dente.
Le cause della parodontopatia
Tra le cause della parodontopatia, non sono da sottovalutare i fattori ereditari. Tuttavia, la proliferazione batterica e un uso scorretto dello spazzolino sono tra le cause più diffuse assieme a:
- tabagismo
- diabete
- neoplasie
- carenza di vitamina C.
La scarsa igiene del cavo orale risulta però un fattore determinante. La placca batterica, infatti, tende a depositarsi nello spazio tra il dente e la gengiva creando la cosiddetta tasca parodontale. Quando si verifica questo fenomeno non si potrà pulire con efficacia la bocca per eliminare i batteri con lo spazzolino da denti o con una semplice seduta di pulizia dei denti.
Tipologie e sintomi
La parodontite può manifestarsi con velocità e intensità che variano e ne caratterizzano le tre tipologie principali.
La parodontopatia cronica è riconoscibile perché la perdita di tessuto si associa a depositi di placca batterica o tartaro nel cavo orale. Nel periodo dell’adolescenza il paziente soffre di gengiviti che si cronicizzano, in particolar modo quando le difese immunitarie si abbassano. Col tempo, trascurando il problema, la gengivite si aggrava sfociando nella patologia grave. I fumatori sono soggetti in misura maggiore alla parodontite cronica in quanto quest’ultima attutisce i sintomi dell’infiammazione.
La parodontite aggressiva, a differenza da quella cronica, comporta una rapida perdita di tessuto gengivale. Il paziente tipo ha meno di 30 anni ma la scarsa igiene orale favorisce il manifestarsi della malattia a qualunque età. La puoi riconoscere perché attacca gli incisivi e i primi molari.
La parodontite ulcero-necrotica si presenta con l’ulcerazione e la necrosi dei margini e delle papille gengivali. Le gengive sanguinano a causa delle lesioni, che si producono in modo rapido. Tuttavia, questa tipologia di parodontite è più diffusa in situazioni e contesti particolari. Ne possono soffrire persone che vivono in contesti sociali arretrati o affetti da patologie gravi come l’AIDS.
Cura della parodontopatia
Se ti accorgi di avere dei sintomi che possono ricordare la parodontopatia il consiglio è di recarti da un medico specialista per una visita di controllo. La terapia che di solito viene adottata nei casi di parodontopatia prevede alcune sedute di detartrasi, ossia di igiene professionale. Il dentista può decidere in seguito di procedere con la rimozione di placca e tartaro dalle gengive. Se la situazione è più grave, lo specialista può optare per l’intervento chirurgico di pulizia dei tessuti, rimodellando l’osso o agendo con la chirurgia plastica gengivale. Un’ulteriore opzione è la terapia rigenerativa dei tessuti parodontali.
In caso di parodontite aggressiva spesso si procede anche con l’ausilio della terapia farmacologica antibiotica.
Quando invece la parodontopatia è di tipo ulcero-necrotizzante, in alternativa all’intervento chirurgico, il medico consiglia sciacqui di clorexidina abbinati a una terapia antibiotica.
Tuttavia, la prevenzione è la scelta migliore per evitare la patologia. È sufficiente una scrupolosa igiene orale attraverso l’uso di:
- spazzolino elettrico
- filo interdentale
- dentifricio
- collutorio specifico.
La pulizia quotidiana, dopo ogni pasto, è in grado di scongiurare la formazione della placca batterica. L’igienizzazione del cavo orale va abbinata a periodiche visite di controllo e a sedute di pulizia professionale dei denti per la rimozione tempestiva di placca e tartaro.
Inoltre, un’alimentazione corretta e una dieta povera di zuccheri raffinati aiutano a prevenire non solo la parodontopatia ma anche altre patologie.