I trigliceridi sono essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo, in quanto rappresentano la riserva energetica necessaria per affrontare la vita di ogni giorno. Scopriamo quali sono i valori normali dei trigliceridi nel sangue, cosa comporta un livello troppo basso, quali sono i sintomi e come modificare la propria dieta per ripristinare il corretto quantitativo.
Cosa tratteremo
Valori normali di trigliceridi
Negli adulti i valori normali di trigliceridi nel sangue devono oscillare in un range che va da un minimo di 50 mg/dl fino a un massimo di 170 mg/dl. Differente è la situazione nel caso di bambini, per i quali il valore ottimale deve essere maggiore di 30 mg/dl e comunque non superiore ai 110 mg/dl. La valutazione dei valori normali dei trigliceridi deve essere tenuta sotto controllo periodicamente con le analisi del sangue.
Nel caso in cui i valori dovessero essere al di fuori dei range appena indicati, sarà necessario rivolgersi al proprio medico per intervenire sul regime alimentare e sullo stile di vita.
Trigliceridi bassi: cosa significa e da cosa dipende
Quando livello di trigliceridi nel sangue si attesta intorno ai 50 mg/dl nel caso di un adulto e di 30 mg/dl nel caso di un bambino, si parla di ipotrigliceridemia. Una condizione non preoccupante, ma che comunque richiede massima attenzione e un controllo costante nel tempo.
Le cause che comportano una carenza di trigliceridi nel sangue possono essere tante. Scoprire quella scatenante è essenziale per valutare una corretta terapia e le modifiche da apportare allo stile di vita e a quello alimentare.
Analizzando la casistica, si scopre che nella maggior parte delle situazioni, questo livello eccessivamente basso di trigliceridi è scatenato da una nutrizione non corretta, in particolare da una mancanza di grassi e carboidrati.
Altre cause di ipotrigliceridemia possono essere ipertiroidismo, disturbi epatici, celiachia o un sovrallenamento (nel caso degli atleti). Anche alcuni farmaci possono influire sull’abbassamento dei livelli di trigliceridi nel sangue.
Sintomi trigliceridi bassi
Un approccio ottimale per scoprire una possibile ipertrigliceridemia è quello di effettuare periodicamente le analisi del sangue. Tuttavia, puoi anche renderti conto di questa situazione patologica attraverso la corretta valutazione dei possibili sintomi.
In realtà questa condizione non sempre è facilmente riconoscibile perché non presenta una sintomatologia specifica. Ci sono delle eccezioni, come ad esempio un paziente affetto da infiammazione del colon, che potrebbe presentare un basso livello di trigliceridi.
Questo significa nel caso specifico che la sensazione di gonfiore addominale e continui episodi di diarrea o di meteorismo dovrebbero essere un campanello di allarme.
Un ulteriore sintomo potrebbe essere quello di avere spesso dei crampi allo stomaco, la cui intensità potrebbe variare nel tempo.
Trigliceridi bassi: cosa mangiare?
Una volta che hai accertato attraverso un’analisi del sangue di avere dei trigliceridi bassi, quindi un deficit nutrizionale, puoi porre rimedio a questa situazione modificando la tua dieta alimentare e le tue abitudini quotidiane.
Nel caso in cui la causa sia un’alimentazione sbagliata, devi modificarla gradualmente reintroducendo alcuni alimenti che probabilmente hai messo da parte. Suddividere adeguatamente i pasti nel corso della giornata, potrebbe essere una strategia giusta e veloce.
In linea generale devi seguire una dieta ipercalorica (sotto lo stretto consiglio di un medico nutrizionista!) nella quale dovranno esserci anche molti alimenti ricchi di grassi e di carboidrati, come la pasta, i dolci, il pane e il pesce. In alcuni casi può rendersi utile l’assunzione di appositi integratori alimentari.
L’errore assolutamente da evitare in quest’ultima situazione è quello di pensare di assumere gli integratori alimentari come fossero un pasto sostitutivo. In realtà, come dice la parola stessa, devono integrare la tua alimentazione, che di base deve essere corretta e ben equilibrata.
Trigliceridi e colesterolo
I trigliceridi e il colesterolo sono due differenti tipologie di lipidi di che sono presenti nell’organismo e sono altrettanto importanti per il suo corretto funzionamento. In particolare, mentre i trigliceridi rappresentano una riserva energetica, il colesterolo è essenziale per le membrane cellulari.
Un approccio virtuoso per poter prevenire l’insorgere di patologie cardiovascolari, è quello di tenere sotto controllo periodicamente sia il livello di trigliceridi sia i valori del colesterolo presenti nel sangue. Abitudini alimentari scorrette possono, infatti, sballare facilmente i livelli nel sangue, sia in eccesso sia in difetto.
In questa situazione bisogna immediatamente rivolgersi al proprio medico che indicherà una dieta incentrata su un consumo equilibrato di carboidrati e di frutta e verdura.
Probabilmente il medico provvederà a eliminare alcuni alimenti che introducono i grassi saturi, come i formaggi grassi e il burro. Qualora queste modifiche della dieta non dovessero portare i risultati sperati, bisognerà seguire una terapia specifica.