L’acido azelaico è un composto dicarbossilico che si trova in natura in alcuni cereali, come frumento, orzo e segale oltre che nell’olio d’oliva. Secondo numerosi studi dermatologici, esso è prodotto in quantità considerevoli anche dal fungo Malassezia Furfur, un microrganismo presente a livello della cute umana.
Cosa tratteremo
Le proprietà dell’acido azelaico
L’acido azelaico è dotato di efficaci proprietà depigmentanti e inibenti sull’attività catalizzante dell’enzima α-reduttasi, coinvolto nel processo di crescita e caduta dei capelli. Pertanto l’acido azelaico trova impiego nel trattamento preventivo contro il diradamento della chioma, soprattutto se provocato da influenze ormonali (calvizie androgenica).
Grazie alla sua struttura biochimica, esso viene utilizzato per molti disturbi dermatologici, come l’acne e il melasma.
Le sue principali funzioni sono di tipo antibatterico e anti-proliferativo nei confronti dei cheratinociti, cellule produttrici di cheratina che è la proteina costitutiva delle fibre capillifere.
Esso si è rivelato un prezioso rimedio anche per contrastare lo stress ossidativo e la produzione dei radicali liberi.
Il suo meccanismo d’azione è concentrato per la maggior parte sull’inibizione dell’enzima reduttasi e quindi sul controllo della sintesi di androgeni come il testosterone.
Nel regno vegetale questo elemento funziona da segnale nelle risposte difensive dopo infezioni di vario genere, causando un accumulo progressivo di acido salicilico. Nel regno animale, invece, si comporta in maniera differente; agisce infatti sulla sintesi di alcuni enzimi, svolgendo attività comedolitica e cheratolitica, oltre che antinfiammatoria e anti-radicalica.
Come si usa l’acido azelaico?
L’acido azelaico trova impiego soprattutto in caso di disturbi dermatologici, come acne e melasma, e per contrastare la caduta dei capelli.
Per ottimizzare la sua azione di radical scavenger, questa molecola deve essere applicata localmente sulla cute pulita e integra, dove incomincia fin da subito a eliminare la colonie batteriche. Inibendo la proliferazione dei cheratinociti normalizza i processi di differenziazione cellulare e consente di migliorare visibilmente l’aspetto dell’epidermide.
Come depigmentante, il prodotto deve essere utilizzato con particolare cautela in quanto, bloccando l’enzima tirosinasi, inibisce del tutto la sintesi di melanina, con conseguenze significative. Pertanto il suo impiego è limitato al trattamento del melasma.
Per la calvizie, l’acido azelaico si è rivelato un rimedio eccellente grazie all’azione anti-androgenica che svolge fin dalle prime applicazioni sul cuoio capelluto. La sua applicazione viene potenziata dall’associazione con zinco e piridossina, sostanze che di solito vengono aggiunte nella formulazione dei preparati.
Per l’azione antiossidante e anti-radicalica si preferisce applicare creme a composizione oleosa, il cui assorbimento rimane comunque rapido in quanto gli eccipienti tendono a neutralizzare e alleggerire la formula.
Per impieghi cosmetici e non dermatologici la percentuale di acido è più bassa in quanto la pelle non necessita di terapie ma soltanto di supporto cosmetico. Pertanto è sempre necessario leggere con attenzione le percentuali di principi attivi per discriminare tra i due tipi di preparazione; nei trattamenti anti-age l’acido è al 3%, mentre per uso curativo raggiunge il 20%.
Controindicazioni ed effetti collaterali dell’acido azelaico
In soggetti sensibili e intolleranti al composto è sconsigliato un suo impiego continuativo, anche a basse concentrazioni, dato che potrebbero manifestarsi reazioni allergiche.
In presenza di orticaria, eruzioni cutanee, eritema e dermatite non bisogna utilizzare preparati contenenti acido azelaico, così come in gravidanza oppure durante l’allattamento è meglio evitare simili prodotti.
Le principali reazioni avverse sono le seguenti: formicolio; secchezza cutanea; arrossamento; ipertermia; bruciore; perdita di sensibilità; esfoliazione epidermica; discromie causate da depigmentazione.